Nel corso della Assemblea eucaristica di domenica 2 febbraio 2025 abbiamo ripercorso le iniziative realizzate nell’ultimo anno e mezzo con il progetto, sostenuto da Fondazione Cassa Risparmio Firenze,
“L’Archivio raccontato. Percorsi di memoria e di cittadinanza”.
Il filo conduttore delle iniziative previste nel progetto è stato quello di una riflessione sulla memoria, sulle esperienze positive del passato che hanno riguardato la vita della comunità e la storia del quartiere, e su quanto queste ci possano ancora guidare, oggi, nel tenere vivo un movimento di solidarietà sociale che può esprimersi in vari campi.
Il tema della “memoria” ha accompagnato da sempre il percorso di ricerca della Comunità, come testimoniano l’opera di Sergio Gomiti che ha dato vita all’Archivio e molte delle riflessioni di Enzo Mazzi.
Oggi la nostra riflessione sul significato, il valore, il senso della memoria ha preso avvio da una preghiera Sioux, dalla lettera di Paolo ai Corinzi e da alcune riflessioni di Enzo Mazzi di cui riportiamo qui uno stralcio (l’intera riflessione è riportata nel fascicolo scaricabile più sotto):
La frontiera della memoria sembra essere rimasta l’unica forma di resistenza capace di contrastare il liberismo selvaggio, che costituisce un sistema di dominio globale apparentemente invincibile sebbene in crisi. Perché la memoria fonda l’identità popolare dell’umanesimo sociale e finché vive tale identità il liberismo è insicuro.
È per questo che la strategia liberista ha un’ossessiva paura della memoria sociale: la gente deve dimenticare il suo passato sociale e ripartire da zero senz’altro ideale e identità che la religione del danaro. Ha bisogno infatti di produttori\consumatori senza identità sociale. Sono da seppellire le aspirazioni condivise di una vita felice per tutti senza confini, il senso di compiutezza umana provato nel lottare insieme per la giustizia, lo stupore sempre rinnovato nello scoprire che il proprio vissuto sociale ha una diffusione planetaria, la consapevolezza della consonanza profonda e dell’intreccio con le grandi esperienze storiche dell’umanesimo sociale di tutti i tempi e specialmente l’esperienza generativa del Vangelo, la constatazione che la fatica e il sangue versato sono seme e nutrimento, la speranza contro ogni speranza, l’esperienza che il pane condiviso è pane moltiplicato e fonte di vita per tutti. L’evoluzione liberista esige che la memoria di tutto questo sia annullata. Se ciò accadesse, sarebbe il disastro totale. Perché il pianeta non è in grado di reggere la guerra liberista di tutti contro tutti, né sul piano economico né ecologico né psicologico-sociale. Per questo è importante per noi valorizzare e difendere la memoria, spogliarla dalla ritualità, attualizzarla. È uno dei compiti più urgenti di chi vede un futuro per l’umanesimo sociale, per la solidarietà planetaria, per la società dei diritti di tutti/e a partire dai diritti sociali, per l’etica comunitaria oltre i confini, per un cristianesimo fedele al Vangelo. La Resistenza della memoria non è un optional ma un dovere primario.
[…]Chi ha a cuore una società solidale, chi lotta contro la nuova religione del liberismo globale, non può dispensarsi dal contribuire a tener viva la memoria di ogni frammento del processo storico dell’umanesimo sociale.
E’ possibile qui scaricare il Fascicolo della Assemblea: