08.12.24 – Il cristianesimo alla svolta del III millennio. Dialogo con il prof. Gaeta

Con Giancarlo Gaeta – già docente di Storia del cristianesimo antico all’Università di Firenze, autore di numerosi saggi sul Nuovo Testamento e sul pensiero filosofico-religioso del Novecento e di una nuova edizione dei Vangeli – la Comunità dell’Isolotto, nella assemblea comunitaria dell’8 dicembre 25, ha approfondito i contenuti del suo libro In attesa del regno. Il cristianesimo alla svolta dei tempi (Quodlibet 2022).

A partire da quanto Gaeta propone nel suo libro abbiamo riflettuto con l’autore intorno alla domanda se il cristianesimo, nelle forme che ancora oggi mantiene (dogmi, istituzioni, forme, immaginari, liturgie, ecc), sia in grado di parlare alla umanità del III millennio. Gaeta osserva che oggi la vita sociale di una larghissima maggioranza di persone, in occidente ma non solo, “prescinde dall’essere cristiano” e che il cristianesimo nelle forme e nei linguaggi che adotta anche oggi è in grande difficoltà ed ha bisogno di percorrere strade nuove per essere credibile, per poter testimoniare che il messaggio profondo del Gesù di Nazareth può essere ancora interessante, vivo, credibile oggi.

Nella ricca discussione seguita al contributo iniziale di Giancarlo Gaeta particolare attenzione è stata dedicata al significato del messaggio escatologico annunciato da Gesù, a come sia stato recepito e sviluppato nella formazione di una teologia cristiana. Si è riflettuto su come l’attesa del Regno implichi un impegno attivo, nella vita, nel segno della prossimità e della messa in discussione dell’ordine storico che nega l’uomo e la sua spiritualità.

Nella postilla al libro laddove si pone la domanda “E dunque cosa resta del cristianesimo sotto le macerie di una grande costruzione religiosa nella società che non ne vuol più sapere?” Gaeta sembra rispondere:
Resta, se qualcosa resta, ciò da cui esso ha preso origine, la fede in un mutamento.
Resta lo sguardo che redime nel presente l’immane cumulo di dolore del passato.
Resta la ricerca del punto di fuga che accordi sacro e profano.
Un di più, dono insospettato, resta offerto all’essenziale solitudine di ciascuno.
A chi officia il Vangelo resta il compito di renderlo palese agli ultimi della terra.
All’arroganza di una civiltà superiore resta, a confutazione, l’immagine dell’Agnello.
Resta l’invocazione che il tempo giunga a compimento e sia manifesto il giudizio
.

Riportiamo qui l’introduzione del libro, l’indice e poi più sotto è possibile scaricare il fascicolo della Assemblea domenicale.
Introduzione: L’autore raccoglie in questo volume brevi studi e riflessioni intorno a ciò che ne è del cristianesimo alla svolta del millennio, nel convincimento che esso esca in frantumi dal lungo e duro confronto con la modernità, impossibilitato a proporsi ancora nelle forme istituzionalizzate che ne hanno lungamente garantito ruolo storico e potere.
Di fatto già da tempo si vive «dopo Cristo», in senso opposto a quello che aveva segnato la «svolta dei tempi» annunciata da Paolo. La vita sociale che si è affermata ovunque prescinde oramai dal modo di essere cristiano, e al cristianesimo tocca perciò misurarsi con una nuova imprevista svolta, che gli impone di sperimentare altre vie e plurali per attestare credibilmente la fede evangelica.
Di questa contraddittoria situazione, misurata sul tempo che dal dopo Concilio giunge ai giorni nostri, Gaeta coglie alcuni tratti salienti, puntando l’attenzione ora su figure che nel Novecento hanno avvertito per tempo la crisi, ora sulla politica ecclesiastica degli ultimi Pontefici, ora sul venir meno dell’istanza religiosa nella società e, in conclusione, su qualche attestazione di una spiritualità cristiana laicamente vissuta.

Indice

  • Esergo
  • 1. Vivere post Christum
    • Parola e silenzio
    • Decimo: «Non desiderare»
    • Discepolato e sacerdozio
    • Messianismo e fine della storia
    • L’esperienza del termine ultimo
  • 2. Cristiani di tre generazioni
    • Ernesto Buonaiuti, tra fede e scienza
    • Giuseppe Dossetti, riforma della Chiesa e vita cristiana
    • Michel de Certeau, debolezza del credere
    • Ivan Illich, celebrazione del cambiamento
    • Luciano Martini, la forma laica di un’obbedienza religiosa
    • Paolo Dall’Oglio, una vocazione islamo-cristiana
  • 3. Da un papa all’altro
    • Chiesa e spettacolo
    • La questione ebraica in Vaticano
    • Dopo Wojtyła, prima di Ratzinger
    • Da Benedetto a Francesco. Lettere aperte a Goffredo Fofi
  • 4. Cristianesimo in frantumi
    • Fede cristiana e appartenenza confessionale
    • Identità culturali e religioni
    • Volti moderni di Gesù
    • Apologia di Gesù nell’epoca del credo razionalista
    • Gesù, una finzione storica e storiografica
    • Sopravvivenza del cristianesimo
    • Ciò che si può apprendere da un transito storico del cattolicesimo
  • 5. Ciò che resta
    • Simone Weil, anomalia di una conversione
    • La religione laica di Aldo Capitini
    • Pluralismo religioso di Pier Cesare Bori
    • Christian Boltanski, una redenzione lieve delle cose
    • Serena Nono, trasformando l’immagine in preghiera
    • Sulla traccia di Michel de Certeau
  • Postilla

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