La Comunità dell’Isolotto ha aderito il 15 ottobre 2022 alle iniziative “24h per Assange” organizzate in tutto il mondo per chiedere la liberazione di Julian Assange (https://www.24hassange.org/it/).
Nel corso della Assemblea domenicale del 23 ottobre, con il contributo di Olivier Turquet (giornalista della Agenzia di Stampa internazionale Pressenza), ha riflettuto sulla vicenda umana e giudiziaria di Julian Assange: chi è? cosa ha pubblicato su Wikileaks? cosa gli viene contestato? cosa rischia negli USA se sarà estradato? cosa dicono l’Onu e Amnesty International?
Abbiamo anche intrecciato questa storia con la storia, narrata nel Vangelo di Matteo, della decapitazione di Giovanni Battista. Un uomo che ha tutte le caratteristiche del Profeta nell’Antico testamento come nel Vangelo i profeti sono uomini e donne che leggono i segni dei tempi e che “vedono lontano” non perché siano maghi ma perché colgono in profondità le contraddizioni e i pericoli del proprio tempo e li rivelano. Sono uomini e donne liberi/e che hanno la forza, la libertà e il coraggio di dire la verità e di dirla di fronte ai Re, ai Sacerdoti, ai detentori di qualsiasi potere chiamandoli a rispondere delle loro azioni di fronte a Dio e al Popolo. Per questo i Potenti li temono, li imprigionano e li ammazzano.
Inoltre la vicenda di Julian Assange sollecita una riflessione che ci interroga sul senso profondo dei valori e dei diritti che crediamo debbano essere garantiti dalle nostre democrazie. Il “vuotare il sacco” che Julian Assange, Chelsea Manning, Edward Snowden, Ilaria Alpi, Daphne Caruana Galizia, Anna Politkovskaja e tanti altri e altre hanno avuto il coraggio di fare a costo della loro libertà o della loro vita, porta alla luce non solo verità scomode ma anche il prezzo che tutti siamo chiamati a pagare per alimentare sistemi di potere rappresentati nella retorica ufficiale come il miglior mondo possibile. La crudezza delle rivelazioni sul controllo esercitato dalle società della sorveglianza, simile nelle finalità ma attuato con modalità diverse nelle autocrazie e nelle democrazie, sull’orrore di guerre fatte in nome della democrazia e della libertà, squarcia il muro di ipocrisia che regge questo migliore mondo possibile. E, tuttavia, questo ci interroga, oltre la celebrazione dell’eroismo di pochi, su fino a che punto siamo disposti a essere pedine di un potere ricattatorio che, quando scoperto nelle sue pratiche indicibili, si giustifica paternalisticamente facendo riferimento al mantenimento della comfort zone nella quale crediamo di vivere.
Per approfondire: Free Assange, a cura di Patrick Boylan. Un volume realizzato in collaborazione con Amnesty International, Pressenza, Free Assange Italia e edito da LEFT.