10.04.2022 – di fronte alla guerra

L’Assemblea comunitaria del 10 aprile è stata dedicata a condividere il profondo sgomento e la grande ansia che proviamo di fronte alla guerra e al clima di escalation della violenza cui stiamo assistendo. Abbiamo aperto la riflessione con le parole forti che troviamo nel Vangelo di Luca, nelle parole sulla nonviolenza di Gandhi, nell’esperienza di vita di Gino Strada. Tutti abbiamo condiviso emozioni, preoccupazioni, riflessioni e impegni possibili. Sono intervenute anche alcune persone della Piccola Scuola di Pace dell’Isolotto e Riccardo Michelucci che ha raccontato il viaggio in Ucraina (a Leopoli) che ha fatto insieme ad altri 250 pacifisti nei primi giorni di aprile nell’ambito della inziativa “Stop the War”.

Dal Vangelo di Luca: “…non vendicatevi contro chi vi fa del male. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu presentagli anche l’altra. Se uno vuol farti un processo per prenderti la camicia, tu lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe ad accompagnarlo per un chilometro, tu va’ con lui per due chilometri. Se qualcuno ti chiede qualcosa, dagliela. … è stato detto: Ama i tuoi amici e odia i tuoi nemici. Ma io vi dico: amate anche i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano“.

Da “Antiche come le montagne” di Gandhi: “…Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla non violenza. L’odio può essere sconfitto soltanto con l’amore. Rispondendo all’odio con l’odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondità dell’odio stesso. La non violenza è il primo articolo della mia fede. È anche l’ultimo articolo del mio credo. La nonviolenza è l’arma dei forti. Nei deboli potrebbe facilmente ridursi a ipocrisia. La nonviolenza è la più grande forza a disposizione dell’umanità. È più potente della più potente arma di distruzione che l’ingegno dell’uomo abbia mai escogitato. Il sentiero della nonviolenza richiede molto più coraggio di quello della violenza. La nonviolenza fa bene a chi la fa e a chi la riceve“.

Da “Una persona alla volta” di Gino Strada: Questa è la guerra. Morti e ancora di più feriti, quattro feriti per ogni morto, dicono le statistiche. I feriti sono il “lavoro incompiuto” della guerra, coloro che la guerra ha colpito ma non è riuscita a uccidere: esseri umani che soffrono provano dolore e disperazione. Li ho visti, uno dopo l’altro, in migliaia, sfilare nelle sale operatorie. Guardarne le facce e i corpi sfigurati, vederli morire, curare un ferito dopo l’altro mi ha fatto capire l’unico contenuto della guerra, lo stesso in tutti conflitti. Milioni di esseri umani che vengono uccisi, feriti, mutilati, che si ritrovano senza più nulla, poveri e affamati costretti a fuggire. […] Per oltre trent’anni ho letto e ascoltato bugie sulla guerra. Che la motivazione – o più spesso la scusa – per una guerra fosse sconfiggere il terrorismo o rimuovere un dittatore, oppure portare libertà e democrazia, sempre me la trovavo davanti nella sua unica verità: le vittime.

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