26.01.25 – Transizione energetica e materie critiche.

L’assemblea domenicale del 26 gennaio ’25 ha riflettuto su sistema economico e transizione energetica
tra speranza e realtà, sull’uso delle materie prime critiche e sul loro impatto ambientale e sociale.
Abbiamo iniziato la riflessione osservando che nel Libro dei Re troviamo la magnificenza di pietre, metalli, ori, legni con cui è costruito il Tempio ove pregare mentre nel Vangelo si dice “né a Gerusalemme né su questo tempio adorerete il Padre …ma in spirito e verità“. Abbiamo poi attinto dalla sapienza del popolo indigeno Yanomami che, attraverso le parole dello sciamano Davi Kopenawa, prefigura la sorte che attende la foresta amazzonica e la terra a seguito dello scempio che l’uomo bianco fa della natura. Queste le sue parole:
La foresta è viva.
Può morire solo se i Bianchi si ostinano a distruggerla.
Se ci riescono, i fiumi scompariranno sotto la terra, il suolo diventerà friabile,
gli alberi rinsecchiranno e le pietre si spaccheranno per il calore.
La terra inaridita diventerà vuota e silenziosa.
Gli spiriti xapiri che scendevano dalle montagne per venire a giocare sui propri specchi
fuggiranno lontano.
I loro padri, gli sciamani, non potranno più chiamarli e farli danzare per proteggerci.
Non saranno in grado di respingere i fumi d’epidemia che ci divorano.
Non riusciranno più a contenere gli esseri malefici che faranno volgere al caos la foresta.
Allora moriremo gli uni dopo gli altri e così anche i Bianchi. Tutti gli sciamani periranno.
Quindi, se nessuno di loro sopravvive per trattenerlo, il cielo crollerà.

Poi con l’aiuto di Marco Benvenuti, geologo e professore alla Università di Firenze, riflettiamo sul fatto che la transizione energetica e la decarbonizzazione necessarie per contenere il riscaldamento globale si basano molto sull’uso delle cosiddette materie prime critiche, una vasta gamma di elementi minerali e di metalli, come litio, rame, cobalto, nickel, manganese, ecc.
Sono materie “critiche” perché hanno un alto rischio in termini di approvvigionamento: ricavarle, sottrarle alla terra, comporta molto spesso altissimi impatti ambientali e sociali.
Riflettiamo che senza un cambiamento del modello economico capitalistico, anche la transizione energetica e digitale non modificherà le sorti dell’umanità avviata, secondo la profezia dello sciamano Yanomami e da tutta la comunità scientifica, verso l’autodistruzione.

Scarica qui il fascicolo della Assemblea domenicale

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