Il 26 febbraio 2025 ci siamo trovati in circa 100 persone alle ore 18:00 in Piazza del Carmine a Firenze per il
2° anniversario della strage di Cutro in cui sono morte 94 persone a poca distanza dalla riva. Donne, uomini e bambini, alla ricerca di futuro e speranza,
persone che si sarebbero potute e dovute salvare.
Ci siamo trovati per fare memoria e chiedere giustizia.
Ci sono stati gli interventi liberi di don Alessandro Santoro della Comunità delle Piagge, di Tomaso Montanari (Ass. 11 Agosto), di Anna Brambilla (ASGI), di Claudia Daurù della Comunità dell’Isolotto e di altre realtà promotrici.
Abbiamo ricordato l’atrocità dei fatti, il numero di morti e dispersi (94 morti di cui 35 bambini, imprecisati i dispersi),
le responsabilità politiche e la disumanità, l’importanza del dare un nome ai morti, la fatica dei sopravvissuti e di chi cerca vita, lavoro, casa, accoglienza, senso di umanità.
Di fronte all’orrore e alla disumanità risuonano le parole del Dio dell’Esodo (Es,27) citate da Tomaso Montanari nel suo intervento:
“Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l’innocente e il giusto, perché io non assolvo il colpevole”
Da lì abbiamo camminato in silenzio verso il ponte Vespucci dove abbiamo gettato un fiore in memoria dei morti e dei dispersi. Un pensiero è andato alle loro famiglie.
Il fiume Arno, vorticoso, cupo, mosso, buio rimandava a quella notte e quella di altri naufragi nel Mediterraneo dove in questi 2 anni, secondo dati Oim, Unhcr e Unicef hanno perso la vita altre 5.400 persone. Abbiamo poi letto i nomi dei morti e i codici dei “non identificati” scritti in una striscia di stoffa bianca che abbiamo poi legata alla ringhiera del ponte. Un gesto semplice per tenere viva la memoria, la dignità, l’umanità, per continuare a chiedere giustizia e diritti anche delle persone che cercano una vita migliore.
Amnesty International,
Associazione Progetto Arcobaleno, Associazione 11 Agosto,
Comunità dell’Isolotto,
Ass. Periferie al Centro – Fuori Binario,
Comunità delle Piagge,
Mediterranea Firenze,
Movimento civile Umani per r-esistere