Nella striscia di terra chiamata Isolotto di fronte al parco delle Cascine, per lungo tempo occupata da discariche di rifiuti e distese di orti, prese forma il quartiere dell’Isolotto nei piani urbanistici delle Amministrazioni Comunali del secondo dopoguerra, con le Giunte guidate dai sindaci Mario Fabiani e Giorgio La Pira, grazie ai finanziamenti della cosiddetta Legge Fanfani nell’ambito del piano nazionale INA-Casa. Ancora in fase di costruzione e sprovvisto dei servizi di prima necessità, La Pira – che si impegnerà a renderlo “città satellite” – il 6 novembre 1954 consegnò le chiavi dei primi 1000 appartamenti, alla presenza del Cardinale Elia Dalla Costa. Il progetto urbanistico dell’Isolotto costituisce un modello di nuova edilizia popolare, caratterizzato da un’urbanizzazione non intensiva, con fabbricati non più alti di 3 piani e abitazioni immerse nel verde.