Storia
Nella striscia di terra chiamata Isolotto di fronte al parco delle Cascine, per lungo tempo occupata da discariche di rifiuti e distese di orti, prese forma il quartiere dell’Isolotto nei piani urbanistici delle Amministrazioni Comunali del secondo dopoguerra, con le Giunte guidate dai sindaci Mario Fabiani e Giorgio La Pira, grazie ai finanziamenti della cosiddetta Legge Fanfani nell’ambito del piano nazionale INA-Casa. Ancora in fase di costruzione e sprovvisto dei servizi di prima necessità, La Pira – che si impegnerà a renderlo “città satellite” – il 6 novembre 1954 consegnò le chiavi dei primi 1000 appartamenti, alla presenza del Cardinale…Leggi di più
La parrocchia dell’Isolotto nacque l’8 marzo 1955 per volere del card. Dalla Costa, prima presso l’Oratorio della Madonna della Querce in via Palazzo dei Diavoli, poi nella nuova chiesa in piazza dell’Isolotto, consacrata nel dicembre 1957. Fu nominato parroco il giovane don Enzo Mazzi. La parrocchia si inserì nel contesto di quella Firenze degli anni ’50 che, alle soglie del Concilio Vaticano II, era attraversata dalle spinte innovatrici di Padre Balducci, don Milani, don Borghi e altri. Don Mazzi promosse un’impostazione pastorale che favoriva il coinvolgimento dei laici e l’orizzontalità nel rapporto sacerdote-fedeli: si facevano riunioni dove la lettura delle…Leggi di più
Con la morte nel 1961 del card. Dalla Costa, il card. Florit poté meglio attuare la sua rigida impostazione pre-conciliare, con la condanna di padre Balducci, la rimozione di Mons. Bonanni dal Seminario Maggiore, le misure che colpirono don Milani e don Borghi. Anche nei confronti dell’Isolotto non mancarono le critiche e le ostilità fino ad arrivare nel 1968 alla rimozione di don Mazzi dall’ufficio di parroco: (segue) nel ’67 Florit richiamò don Mazzi perché non seguiva tutte le regole liturgiche previste (genuflessioni, segni di croce, ecc); nel gennaio ’68 fu contrariato dall’intervento di don Mazzi al seminario di aggiornamento…Leggi di più
Il 22 gennaio 1969 in una chiesa affollatissima, dopo tanti interventi di cui quello di Enzo resta nella memoria, ci fu la riconsegna delle chiavi della parrocchia. In quel momento tutti i presenti alzarono in aria le loro chiavi mostrando che tutti avevano le chiavi e a tutti venivano portate via. In quel gennaio con la chiesa chiusa, la comunità sì riunì in preghiera prima sul sagrato e poi in piazza, mentre le riunioni si tenevano alle “baracche verdi” di via degli Aceri. Nella piazza si svolsero prima solo momenti di preghiera poi, a partire dal 20 luglio 1969, si…Leggi di più
Il sabato 4 gennaio 1969, la comunità si ritrovò in chiesa per decidere come comportarsi il giorno dopo quando sarebbe venuto Mons. Alba a celebrare la messa. L’indomani, nella Chiesa, migliaia di persone si espressero a favore di un’assemblea di preghiera al posto della messa di Mons. Alba. Il prelato ne prese atto ma il 7 gennaio, in questura, disse che gli era stato impedita la messa. Furono incriminati 5 preti e 3 laici per istigazione a delinquere e turbamento di funzione religiosa. La notizia diede vita ad un via vai tra l’Isolotto e la questura: quasi mille persone si…Leggi di più
Dopo il processo ci fu un momento di scoramento: dopo tutto quello che era successo alcuni erano delusi e scettici sulla reale possibilità di rinnovamento dalla Chiesa, alcuni preferirono impegnarsi altrove. La Comunità ebbe la forza di discuterne insieme, di dar voce a tutti gli stati d’animo e a tutte le posizioni e così ritrovò l’energia per continuare ad esistere e, consapevole di essere Popolo di Dio, a proseguire il cammino. Gli anni ’70 furono anni di lotte e di cambiamenti sociali nei quali la Comunità si sentì coinvolta. Si impegnò su molti fronti tra cui quelli per il disarmo…Leggi di più
La raccolta e conservazione dei documenti e delle registrazione delle assemblee, iniziate negli anni della parrocchia e proseguite con la comunità, divenne – grazie al lavoro di Sergio Gomiti – un’attività sempre più strutturata: nacque un vero e proprio Archivio storico che testimonia la vita non solo della Comunità dell’Isolotto ma anche di diverse altre comunità di base, tanto che nel 2004 è stato dichiarato di “particolare interesse storico” dal Ministero per i Beni e le Attività culturali. L’attenzione alla memoria, lungi dall’avere connotati di nostalgia ha un significato profondo; poggia sulla convinzione che nella società dominata dall’individualismo e dal…Leggi di più
Negli anni del riflusso ci hanno sostenuto anche le riflessioni del pensiero femminista nelle sue molteplici declinazioni, comprese quelle della ricerca teologica, per liberarci – nelle strutture della società, nei linguaggi, nei simboli, nei nodi profondi del nostro essere – di quei modelli culturali che affermano i valori del dominio, assegnati dalla società patriarcale alle figure maschili, e per dare invece spazio al valore della partnership e della “cura”, così che donne e uomini possano crescere in maggiore libertà e le società possano camminare su strade nonviolente. La fiducia nelle donne, a partire da quelle più ai margini come le…Leggi di più
Il 22 ottobre 2011 Enzo ci ha lasciati e il 12 aprile 2020, in piena pandemia, ci ha lasciati anche Sergio. Ci mancano ma abitano le nostre vite e la loro assenza non ci ha smarriti. Di loro abbiamo molti ricordi, molte parole che risuonano, molti scritti, ed è stato naturale continuare a ritrovarci comunitariamente. La comunità continua a ritrovarsi per l’assemblea domenicale, non più nella piazza dell’Isolotto, lasciata nel 2005 dopo quasi 40 anni, ma alle Baracche verdi di via degli Aceri. Facendo rete con altre realtà del territorio è presente su alcuni fronti di impegno sociale, inoltre gestisce…Leggi di più