La Comunità ha partecipato all’XI° Incontro europeo delle Comunità di base europee che si è svolto a Pesaro nei giorni 20-22 settembre 2024 (https://www.cdbitalia.it/2024/09/20/11-incontro-internazionale-cdb/). L’incontro aveva per titolo “Verso una spiritualità. Quale approccio in un mondo alla ricerca di senso?“.
Nel corso dell’incontro comunitario del 13 ottobre 2024 abbiamo ripercorso le riflessioni emerse a Pesaro e la bellezza degli incontri con le diverse cdb europee presenti (Austria, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Svizzera, Italia) e abbiamo riflettuto sul testo della conferenza del teologo basco José Arregi dal titolo
“Verso una spiritualità integrale. Un’urgenza planetaria“, di cui riportiamo qui sotto una sintesi in 6 punti a cura di Adista e poi di seguito il testo integrale (pdf scaricabile) e in fascicolo utilizzato per la riflessione nel corso della assemblea.
I sei punti di Arregi (da Adista: https://www.adista.it/articolo/72589)
Nella sua relazione “Verso una spiritualità integrale. Un’urgenza planetaria”, Arregi ha illustrato il suo pensiero in sei punti:
1. La crisi della civiltà e l’urgenza spirituale. Viviamo paradossi profondi: mai siamo stati così potenti e al tempo stesso così vulnerabili e schiavi di altri e di noi stessi, «mai abbiamo avuto tante conoscenze scientifiche, ma mai siamo stati attori e vittime di tanta oppressione universale». Siamo impegnati in «una folle competizione planetaria” e dobbiamo “scegliere tra la vita comune e il collasso comune».
2. Cosa si intende per spiritualità integrale? Non «credenze, dogmi, rituali e istituzioni religiose», non «pratiche mentali o fisiche, accademiche, professionali o politiche», non la cosiddetta «dimensione interiore» contrapposta alla cosiddetta «dimensione esteriore». La spiritualità integrale si può comprendere solo con un «paradigma olistico e integrale»: è «lo sguardo profondo a cui si aprono tutti gli sguardi nella loro interrelazione», è sempre più incompatibile con le «credenze in entità metafisiche» e si può intendere «in modo coerente con la cosmovisione scientifica interdisciplinare del mondo». L’essere umano è «corpo psiche, società, cosmo», così come lo è ogni esser vivente. «Siamo tutti – e tutte – fratelli e sorelle».
3. La spiritualità è il frutto e l’agente di una trasformazione integrale: «tutto interagisce con tutto». La spiritualità «non è un’esperienza particolare tra le altre… È la profondità di tutte le esperienze», che «emerge dalla relazione armoniosa tra tutte le dimensioni che ci costituiscono». «La nostra consapevolezza genera comunione». La spiritualità è «un frutto emergente» e al tempo stesso «un agente trasformatore», perché alimenta la «fiducia universale», che è «la guarigione dalle ferite e il ripristino della comunione degli esseri».
4, Trasformare la politica per la trasformazione spirituale del mondo. «L’esercizio personale del silenzio interiore e l’azione politica personale e istituzionale non sono separabili… La spiritualità personale e politica non emergerà senza l’azione trasformatrice di una politica che è essa stessa trasformata», «una nuova politica integrale… che ci dia un vero respiro individuale, collettivo e planetario». «Allora lo Spirito creativo della vita animerebbe gli individui e i popoli”. Ma poi Arregi si chiede: “Ma quando sarà questo allora? Questo mondo trasformato sarà solo un sogno irrealizzato o un’utopia futura assente?».
5. Una spiritualità della speranza, ma quale speranza? «La speranza consiste nel lasciarsi muovere dall’impulso vitale dello spirito, lo spirito universale che muove il cuore dell’universo e di ogni essere… La speranza è la profonda fiducia nelle infinite potenzialità della realtà infinita … ci libera dall’attaccamento alla riuscita dei nostri progetti», mentre «rigenera integralmente la vita nella sua sorgente profonda», è una «speranza inquieta» che «ispira un impegno ispirato, un’azione creativa, e fa di ogni giorno il primo giorno della creazione».
6. Una spiritualità mistica di pienezza attuale. «L’impulso del soffio creativo è presente in ogni cosa… Tutto è presente in tutto… anche in mezzo all’incompletezza, all’impotenza, allo scoraggiamento si respira la pace creativa, lo spirito eterno e universale, il soffio della vita o di Dio». Dio… «il nome non ha importanza», dice Arregi: «Dio è un modo per dire il mistero indicibile del mondo, l’essere fontale di ogni realtà, la comunione creatrice di tutti gli esseri, il palpito profondo dell’universo o multiverso. È un modo per dire il tutto… È anche un modo per dire il Niente o il vuoto senza forma che abita ogni altra forma”. Dio è lo sfondo senza forma di tutti gli esseri al di là delle rappresentazioni e dei nomi che gli diamo… è il reale profondo che respira tutto ciò che è». E «respirando» possiamo «aderire… allo spirito di perseveranza e di pace creativa» e camminare in «quella speranza che non consiste nell’attendere il compimento delle attese, ma nel lasciarsi incoraggiare dallo spirito di consolazione e di solidarietà», perché «l’utopia del Regno è anticipata in ogni respiro e in ogni battito del cuore e in ogni gesto di compassione». Come ha detto Gesù, «come una moltitudine innumerevole di donne e uomini di spiriti di qualsiasi religione o fuori da ogni religione».